Nel '500 era l'umile dimora della famiglia di Alessandro Farnese, poi è diventato la sede dell'Ambasciata di Francia e fino al 27 Aprile del 2011 questo strepitoso palazzo nobiliare nel cuore del Rione Regola, accanto a campo de'Fiori, rimarrà accessibile al pubblico per una mostra che ha il sapore delle grandi collezioni rinascimentali.
Si parla naturalmente di Palazzo Farnese e delle meraviglie che dopo la dispersione fra i possedimenti campani, parmensi e francesi, sono stati ricollocati temporaneamente nelle nicchie e nelle gallerie che li avevano tenuti a battesimo: una operazione che strizza l'occhio alla mostra de La Celeste Galeria, realizzata nel 2003 a Mantova.
Prezzo d'ingresso 12 euro, modalità di prenotazione macchinosa che comunque non evita del tutto la fila all'esterno ( attenzione l'entrata da via Giulia è sul retro!) , bookshop stretto e affollato, obbligo di lasciare i propri zaini all'ingresso a causa del pericolo attentati... tutti dettagli che disturbano la piacevolezza della visita ma non fanno rimpiangere la scelta di passare qui un meritato pomeriggio, per immergersi nelle linee equilibrate ed eleganti dell'architettura che porta la firma di Antonio da Sangallo, Michelangelo Buonarroti e del Vignola.
Ma i veri gioielli sono la quadreria, che contiene anche il ritratto che fece Tiziano Vecellio del padrone di casa, Alessandro, che salì poi al soglio papale col nome di Paolo III, le sculture, tra cui la Venere Callipigia, ossia dalle belle natiche, e la sconvolgente galleria affrescata dai Carracci, dai colori squillanti e succosi.
Una puntina di invidia nei confronti dell'ambasciatore transalpino, che firma i documenti in una sala trapuntata di broccati, marmi e raffinatezze indicibili, e una puntina di insoddisfazione per l'assenza dell'Ercole Farnese, che non si è schiodato da Capodimonte, nonostante gli enormi cartelloni lo pubblicizzino come la punta di diamante della collezione del Cardinal Farnese e dei suoi nipoti Ranuccio e Odoardo, crescono durante la visita e accompagnano fino all'uscita. Ma è il ricordo di una esperienza di ozio culturale affascinante e squisita quella che prevale e che rilancia il desiderio di conoscere altre meraviglie romane del Rinascimento, come Palazzo Spada, Villa Borghese o Villa Madama, appena fuori Roma.
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