Non sperate di recarvi al Thyssen e di trovare con certa facilitá un biglietto in giornata per questa mostra temporanea. Né di poterla visitare se non avete prima riservato il biglietto on-line o chiamato il call center per entrate a numero ristretto, cadenzate ogni quindici minuti. La mostra del pittore e scultore Antonio Lopez costuituisce il fenomeno della stagione estiva, capace di attrarre un numero di visitatori insperati per una "capitale senza mare" come Madrid, quando una gita fuori porta ad Alicante o a Cordoba riulta piú appetibile di una mostra al chiuso in centro cittadino.
Il successso é pienamente meritato. La mostra costuituisce una retrospettiva immensa dell'opera del pittore, con opere che includono quadri provenienti da collezioni private e dalla collezione personale dello stesso autore. Di lui colpiscono la calma e la pazienza con cui per anni ha dipinto le vie, i palazzi, le strade di Madrid ad orari precisi, quasi sempre la mattina, all'alba, quando la totale assenza di essere umani rende la capitale silente e forse simile ad una cittá fantasma.
Dopo Madrid, l'artista ha giá dichiarato che la mostra sará ospitata a Bilbao, dove si sposterá per dare vita ad un nuovo capitolo della sua carriera, avendo questa volta la stessa cittá basca come protagonista assoluta dei suoi prossimi quadri.
Il successso é pienamente meritato. La mostra costuituisce una retrospettiva immensa dell'opera del pittore, con opere che includono quadri provenienti da collezioni private e dalla collezione personale dello stesso autore. Di lui colpiscono la calma e la pazienza con cui per anni ha dipinto le vie, i palazzi, le strade di Madrid ad orari precisi, quasi sempre la mattina, all'alba, quando la totale assenza di essere umani rende la capitale silente e forse simile ad una cittá fantasma.
Gran Vía, 1974-1981. Óleo sobre tabla. © Antonio López. VEGAP, Madrid 2011. |
Lopez predilige le viste aeree, i piani alti delle case dove collocare i suoi attrezzi e perdersi a vista d'occhio verso il limite dell'orizzonte. Il pittore é abilissimo a variare anche di pochissimo i soggetti dei suoi quadri: basta un'angolatura, un dettaglio (quasi sempre sbatte in primo piano elementi insignificanti come strisce bianche pedonali, bidoni dell'acqua per risacldamento o tubi si scappamento), il ricciolo barocco di un balcone, per riuscire a creare opere simili a piani in sequenza, a volte con una cura del dettaglio che sfiora la mania, altre volte lasciando allo spettatore il gusto di vedere o immaginare particolari dietro lunghe spatolate di colore.
Gli spazi aperti, certo, ma anche i luoghi chiusi, inserrati, l'interno delle case vuote, la stanza da bagno con ancora sulle piastrelle i segni dell'ultima doccia e poi l'amore per le piante, specialmente l'albero di melocotogno, i melograni, le zucche. Tutti soggeti forti e presenti nella seconda fase della carriera del pittore, dagli anni '90 fino ai giorni nostri, quando Lopez riesce a trovare una propria voce e un proprio codice d'espressione, allontanandosi dalle influenze pittoriche esterne piú visibili nella prima fase della sua carriera (in esposizione nella seconda parte della mostra).
Membrillo, 1992. Óleo sobre lienzo. Fundación Focus-Abengoa. © Antonio López. VEGAP, Madrid 2011. |