Saturday, May 21, 2011

From Cannes 2011: This must be the place

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THIS MUST BE THE PLACE - Extrait VOST
Arriva attesissimo, il nuovo film di Paolo Sorrentino con Sean Penn.

Plaza Sol(ución): the day after

Splende il sole su Plaza del Sol e rinvigorisce gli animi. Si tratta di una nuova vittoria quella del movimento 15-m perchè a partire dalla mezzanotte di ieri la concentrazione è continuata nella piazza, come in altre cittá di tutta la Spagna. Contro la proibizione della giunta elettorale centrale che ne aveva sancito il divieto, il movimento 15-m è rimasto fermo nelle sue posizioni e postazioni, continuando a chiedere "democraciarealya" (democrazia reale giá) anche fino a dopo le elezioni di questa domenica. Nessuno sgombero quindi,  vuoi perchè si trattava di una concentrazione e non di una manifestazione (cavillo tecnico-legislativo a cui gli indignati si sono appellati), vuoi perchè si tratta pur sempre di una forma di espressione assolutamente pacifica, che invita alla riflessione, proprio come il giorno prima delle elezioni richiede.
Il movimento si propaga con la forza d'urto e d'impatto di un'onda il cui centro è Madrid. Tutte le principali cittá di Spagna sono mobilitate e arrivano in continuazione notizie da ogni angolo del pianeta di manifestazioni di spagnoli e non, a supporto della rivoluzione bianca di questi giorni, per propagarla anche nei propri stati. Il malessere evidentemente non è solo spagnolo, ma globale. Non ultima l'Italia, con manifestazioni programmate nei maggiori capoluoghi giá a partire dai prossimi giorni.
Oggi mi avvicino per consegnare una sedia. L'attivitá è febbrile.Si chiariscono le rivendicazioni del movimento, tra cui l'abolizione di alcune leggi considerate ingiuste (la legge Sinde, contro il download abusivo in Internet), una riforma fiscale a favore delle classi piú svantaggiate, un possibile referendum su monarchia e repubblica in Spagna, riforma della condizioni lavorali, apertura ambientalista contro il nuclerae, democrazia diretta e piú rapprentativa delle realtá locali e microlocali, fine dei privilegi della Chiesa in Spagna. Tra i banchetti informativi alcuni volontari valutano le proposte che vengono dalla gente. Padri e madri con figli si lasciano attrarre dalla zona dedicata all'infanzia, dove i piccoli possono dedicarsi a giocare con i colori. Si organizzano talleres (piccoli corsi di formazione), si pulisce la piazza (che sembra essere piú in buone condizioni ora, che dopo un sabato notte di movida madrileña), mentre l'attivitá della comunicazione (in contatto con il mondo) è continua. La volontaria al megafono annuncia le assemble previste per oggi, mentre guardando in alto mi accorgo che tutti i palazzi della piazza sono stati occupati da striscioni inneggianti alla volontá di espressione, al diritto di rappresentazione popolare, sostituendo il volto dell'ultima testimonial L'Oreal. Sembra quasi un piccolo villaggio autonomo e autosufficiente, con i suoi spazi e i suoi abitanti. La democrazia sembra essere tornata in piazza da dove è nata milleni fa nell'antica Grecia, nell' agorá appunto, dove tutti i componenti della societá civile potevano espressare la propria opinione sulla vita della pólis, cittá in greco. Inutile dire che i politicanti di palazzo rimangono spiazzati da questo fenomeno che rimette in discussione il concetto di rappresentanza popolare. C'è chi dalle file del PSOE riconosce la ragionevolezza di alcune rivendicazioni del movimento, c'è chi come il candidato sindaco di Madrid, Gallardón, preferisce che il sistema si cambi andando a votare alle urne.
Tutti continuano a domandarsi come mai sia nato solo ora questo movimento, questo desiderio di rivendicazione, quando la situazione era giá insopportabile da tempo. E mentre lascio il mio nome e numero di telefono per essere di aiuto como traduttore, penso che solo la forza della disperazione, la sensazione che la misura sia giá colma, che proprio non ce la fai piú ad andare avanti, deve essere stato il motivo scatenante di tutto.