Wednesday, February 9, 2011

Casa encendida I : Mostra fotografica "Desaparecidos" di Gervasio Sanchez






La Casa encendida, uno dei luoghi più significativi della capitale spagnola per l'offerta di arte contemporanea e la sperimentazione sulle relazioni tra cultura, società e ambiente, ospita contemporaneamente due mostre differenti: "Desaparecidos" di Gervasio Sanchez e "Generation 2011".
La prima costituisce una parte dell'enorme lavoro che ha accompagnato la lunga carriera di  fotogiornalista di Gervasio Sanchez: un documentario per immagini in cui l'autore  ritrae i vari momenti della storia dei "desaparecidos" in varie parti del mondo. Cominciando dalla loro detenzione in prigione o in luoghi di tortura lasciati vuoti e spesso trasformati in momenti alla memoria, il fotografo si sofferma sulla lunga e lenta attesa dei familiari superstiti alla scomparsa dei propri cari. Un'attesa spesso finita nel doloroso atto di riconoscimento dei corpi, quando a distanza di anni vengono ridati alla luce. 
Impressionante la sezione chiamata "objetctos" per la profonda importanza che i familiari delle vittime attribuiscono alle cose appartenute ai propri cari prima della loro scomparsa. Un peluche, una camicia, un libretto universitario si caricano di un forte valore affettivo perchè oggetti che simboleggiano la pazienza dell'attesa ma anche l'impossibilità di rinunciare a credere che quella stessa attesa sia solo temporanea.   
La mostra è suddivisa per sezioni tematiche e abbraccia tutto l'arco dei viaggi compiuti da Sanchez in America latina, Asia ed Europa. Da notare l'ultima sezione dedicata al caso dei desaparecidos in Spagna, che secondo una intervista rilasciata a "El Pais", risulta essere la parte più recente a cui l'autore si sia dedicato. 
La mostra risulta toccante, a tratti forse incede nel macabro quando per eccessivo zelo da documentario si sofferma troppo sul doloroso ma necessario riconoscimento dei cadaveri (più di un terzo della mostra). Lamentiamo l'impossibilità di vedere la totalità del lavoro di Sanchez data la suddivisione della mostra in tre città e spazi differenti: non è stata prevista infatti una rotazione delle parti da esibire alternativamente tra la Casa encendida di Madrid, il Centre de Cultura Contemporanía de Barcelona e il Museo de Arte Contemporáneo de Castilla y León.



La exposición fue inaugurada en el MUSAC el día 29 de enero y se podrá visitar hasta el 5 de junio; en el CCCB del 1 de febrero al 1 de mayo y en La Casa Encendida del 2 de febrero al 20 de marzo de 2011.

Entrada libre.

Festival "Escena contemporanea": "Les Commerçants", videoinstalación de André Gingras

L'importanza del corpo quale strumento fondamentale del proprio lavoro. L'uso del corpo e le sue derive quando il lavoro lo costringe alla mercificazione (da qui il titolo "Les commerçants"?), ad  un abbassamento a mero mezzo di garanzia per la sopravvivenza. Riflette su queste tematiche la videoinstallazione di André Gingras, aperta al pubblico nel vestibolo del Teatro Circo Price, all'interno del festival "Escena contemporanea" di Madrid. Tre video-ritratti, ciascuno di sette minuti, in cui altrettanti interpreti raccontano il proprio vissuto a passo di danza o di movimenti lenti e coordinati.

François Sagat è un attore porno, il cui volto, a tratti innocente, tradisce la statura muscolosa e imponente che il suo lavoro richiede. Lucie Bertaud, campionessa europea di box, sembrerebbe una donna quasi timida e introversa quando la telecamera la sorprende in primo piano, salvo poi rivelare la possenza del suo fisico nelle immagini per intero. Founaz Bounechada, invece, esibisce un corpo tonico e leggero, come richiesto ad un acrobata circense. 
Se è evidente il duro allenamento fisico a cui i tre devono quotidianamente sottoporsi, lo sono meno le conseguenze personali e sociali che il proprio lavoro ha avuto sulle vite di ognuno.
François Sagat
François e la spossesione del suo corpo: "Llegué a pensar que este cuerpo ya no me pertenece, nos pertenece", perchè un corpo dato alla società per piacere diventa oggetto altrui.  A ciò si aggiunge la difficoltà di avere relazioni serie stabili: "Pero me siento muy a gusto solo. El amor es sólo una una palabra. Es algo que pide mucho esfuerzo."
Lucie e la mascolinizzazione del suo fisico, dovuta ad un training che è iniziato con boxeurs del sesso opposto: "Me entrené durante dos años con el equipo masculino. Era la única chica". Una professione dalle caratteristiche simili ad una discesa in campo di battaglia: 
"Estoy siempre como en estado de guerra", dove la paura e il suo controllo giocano un ruolo determinante. 
Fouaz e il confronto con la morte, il senso del limite con cui misurare se stesso e le proprie capacità, ma da non valicare mai: "El circo fue creado para enfrentarse a la muerte. No tenemos miedo de morir y desafiamos a la muerte". In lui traspare anche un altro fattore determinante: l'impossibilità di vivere per tutta la vita di un lavoro che ha come proprio perno il corpo: "Siempre he pensado en el futuro, en realación con mi profesión, sobre todo. Espero ser capaz de continuar haciendo esto a los cuarenta anos, pero estoy casi seguro de que será  imposible".

Il lavoro di André Gingras è affascinante per forme e contenuti:  una riflessione sul corpo attraverso schegge di vita vera, resa in una maniera quasi palpabile attraverso un racconto fatto di immagini, volti e dettagli  fisici. Peccato che la fruizione dell'opera sia alquanto disturbata dalla collocazione in un luogo, l'entrata principale del Circo Price, continuamente affollata di visitatori in entrata e uscita.    


DANCE WORKS ROTTERDAM /
ANDRÉ GINGRAS

PAÍSES BAJOS / FRANCIA
Idioma: FRANCÉS (SUBTÍTULOS EN INGLÉS) y con TRADUCCIÓN AL ESPAÑOL DISPONIBLE EN PAPEL
Duración: 23 MINUTOS
Año de producción: 2009
Inauguración: 5 de febrero 18 h
DEL 6 DE FEBRERO AL 13 DE FEBRERO DE 17 A 20 H
Teatro Circo Price 
Estreno en ESPAÑA