Si è conclusa ieri arte fiera di Bologna, uno degli appuntamenti più golosi per gli appassionati del contemporaneo. In verità, come spesso accade per questi eventi, le cose più interessanti si vedono fuori dagli spazi canonici, ma procediamo con ordine, perché le cose da raccontare sono davvero molte. Allora svolgiamo il filo del racconto e cominciamo dalla fiera.
Tre padiglioni per oltre 200 gallerie provenienti dal mondo. Le gallerie sono variegate e trattano opere che guardano al moderno per poi scrutare verso il futuro, tramite le più giovani gallerie, quelle con meno di 5 anni di attività. Insomma una bella carrellata dove davanti agli occhi dello spettatore sfilano i classici come Fontana, Campigli, Morandi fino ai più contemporanei Catelan e Pistoletto. Questo solo per dare l'idea dei nomi più noti.
Da sottolineare come negli ultimi anni siano andati a calare in presenza i video e sia aumentata in modo davvero vistoso la pittura.
Che sia un ritorno all'ordine?
Lasciamo in sospeso questa imbarazzante domanda e torniamo a raccontare.
Molti artisti hanno proposto opere giocose, divertenti e divertite, opere piene di ironia a volte davvero raffinata, come "Cento singoli caratteri in 100 disegni" di Giosetta Fioroni. Disegno su carta.
Massiccia la presenza della fotografia a volte realistica, altre volte inquietante come nei lavori di Per Barclay, che gioca a spiazzare il fruitore. Ci presenta interni di palazzi storici ai quali siamo abituati ma che nelle sue immagini questi palazzi hanno qualcosa in più, forse dell'acqua? o forse degli specchi ? Pur osservando l'immagine da vicino non sappiamo bene cosa, ma certo è che questi interni, non conoscono confini e si moltiplicano. Non hanno più un pavimento ma presentando uno sdoppiamento un continuo modulare. E le finestre? Invece di affacciarsi all'esterno sembrano far rientrare all'interno, insomma lo spazio diventa spiazzante, ambiguo, inquietante per l'appunto.
Si riducono per numero le opere tenebrose e perverse che si ritorcono su loro stesse senza trovare una via di fuga ad un presente opprimente e infausto.
Finiti i tempi di bambole squartate, video ossessivi, e musiche tragiche che tanto ci avevano inflitto negli anni '90.
Ora usciamo da questi spazi e andiamo a raccontare brevemente saltando qua e là per il centro della città dove troviamo una mostra suggestiva fin dal titolo "se un giorno d'inverno un viaggiatore..." titolo tratto da un romanzo di Calvino.E queste opere sono presenti fino al 27 febbraio. Sotto la cura di Julia Draganovic per il centro storico fuoriescono le opere di artisti di oggi e vanno a relazionarsi con le opere e gli spazi di sempre. L'evento si chiama Art First ed è al sesto appuntamento.
E così magari si possono riscoprire musei mai visitati o luoghi soliti diventano improvvisamente estranianti. Allora cercate di seguire il filo che si srotola al di fuori della fiera e si svolge tra vicoli, piazze, cortili, musei e palazzi.
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