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Tuesday, April 19, 2011
"Howl" by Rob Epstein and Jeffrey Friedman, with James Franco
"Howl"
Il titolo "Howl" è tratto direttamente dall'omonimo libro di Allen Ginsberg : "Howl and other poems", di cui il film traccia la storia, avendo come punto di riferimento il processo per oscenitá a cui il libro fu sottosposto, insieme al suo editore Lawrence Ferlinghetti. Il film gioca sui tre piani della ricostruzione: da una parte il processo, conclusosi con un'assoluzione; dall'altra, la narrazione della propria vita da parte dello stesso Ginsberg, con l'alternarsi di pezzi di storia tra S. Francisco e New York, un po' filmati, un po'disegnati, a mo' di cartone animato. Il film è quasi un omaggio a questo poeta maledetto, questo mito della Beat Generation, che con voce nuova e priva di remore seppe cantare i dolori di una generazione che non si riconosceva nell'America dura e pura, attivista e guerrafondaia degli anni 60 e successivi. I suoi poemi cantano l'amore gay, la droga, l'alcol e la nuova visione di una poesia e di un modo di fare letteratura che rompeva con la tradizione. James Franco regala attrazione e fascino al poeta maledetto, specialmente nella sua lettura dei testi di Ginsberg.
Il film non è un capolavoro, ma ha se non altro il merito di mostrarci tempi che sembrano quasi lontanissimi da noi. Tempi cosí pieni di tensione, di slancio verso l'avvenire, di ricerca di novitá, di lotta per i propri ideali e, in questo caso, di lotta per il proprio modo di scrivere, che quasi risultano difficili da capire ai nostri occhi, abituati a questo mondo di puro conservatorismo, se non addirittura di totale ritorno al passato.
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