Tokio blues |
Uno ci prova sempre. Magari questa volta il film rispecchia il libro e nessuno salirá dalla sala deluso. Francamente rarissime volte è successo di vedere un film tratto da un libro di cui fosse fedele riproduzione o che cercasse, anche stravolgendolo, di rispecchiarne l'anima, il contenuto, il messaggio. Questo non è uno di quei casi. Il film tratto dall'omonimo romanzo di Murakami delude totalmente. La regia sembra un continuo copia e incolla di momenti sparsi che faticano a trovare un filo conduttore (meno male che avevo vagamente in mente la trama). I protagonisti sembrano aver perso lo spessore e la profonditá psicologica conferita da Murakami. Cosícche della storia di tre ragazzi legati da un legame profondo in quell'etá indefinibile intorno ai 20 anni, quando tutto sembra a portata
di mano o la vita appare giá vuota e si è incapaci di viverla
oltre quell'etá, rimane poco o nulla.
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