Le comparazioni sono odiose. Per questo eviteremo di farne, specialmente se la pietra di paragone sono un maestro come Luchino Visconti, regista del film "La caduta degli dei", e i suoi protagonisti: Silvana Mangano ed Helmut Bergher. L'adattamento teatrale compiuto da parte di Tomas Pandur affascina per la capacitá di prendere le distanze dalla versione cinematografica di Visconti, di farne un lavoro personale e inedito, grazie anche ad una scenografia ben studiata e a costumi disegnati al dettaglio.
Sullo sfondo dell'instaurazione del terzo Reich, assistiamo alla caduta della famiglia Von Essenbeck, dilaniata da lotte interne per la conquista del potere sulle fabbriche di acciaio in loro possesso e gelosie personali dai risvolti sessuali esibiti. La famiglia si scompone, i suoi componenti lottano tra di loro, si uccidono tra loro, lasciando la cena iniziale a cui avevano partecipato sempre piú priva dei suoi commensali. Domina su tutti la figura della baronessa e del rapporto morboso che intrattiene con il filglio Martin. Lui la coccola, la vezzeggia, la ama e la odia, fino a tentare di tutto per distruggerla, arrivando ai limiti dell'incesto.
Le due ore volano veloci. Il ritmo incalzante ammalia lo spettatore e l'accompagnamento al piano sottolinea costantemente i momenti di maggiore tensione. A volte si alternano anche momenti metateatrali in cui i protagonisti fingono di stare provando lo spettaccolo. L'occhio, intanto, si perde tra i dettagli di una scenografia mobile, riflessa continuamente in uno specchio gigante pendente sul palcoscenico.
Fino al 23 di ottobre, al Matadero, Naves del Español. Prezzo: 25 euro; martedì e mercoledì 18 euro.
Fino al 23 di ottobre, al Matadero, Naves del Español. Prezzo: 25 euro; martedì e mercoledì 18 euro.
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