Succede per la prima volta di lasciare la sala di uno spettacolo, in questo caso teatrale, dopo circa tre quarti d'ora di visione con la certezza che se lo spettacolo non ti "prende" in quel lasso di tempo, difficilmente potrà farlo in seguito. Lo spettacolo in questione si chiama "Elling" ed è attualmente in cartellone al teatro Galileo di Madrid. Provo a interrogarmi sulle cause di questa mancata comunicazione tra lo spettacolo e il sottoscritto e non trovo risposta. Stato d'animo indisposto per la visione di uno pièce teatrale in quella particolare serata? Forse, anche se poi mi conforta il fatto che ad aver lasciato la sala non fossi solo, ma al seguito di un'amica, spettatrice avvezza a spettacoli di ogni tipo non solo perchè li vede, ma anche perchè li produce.
Mancanza di piglio e azione nella storia rappresentata? Magari, anche se poi il resto del pubblico sembrava divertito, specialmente dalle performances di uno degli attori (il più capace in scena) che interpretava il ruolo di un pazzo alle prese con il suo desiderio represso di fare sesso per la prima volta dopo i quaranta.
Se di mancata comunicazione si tratta, il problema sarà allora di capire che cosa si stava rappresentando, dove voleva andare a parare l'autore e/o il regista, cos'era che veniva rappresentato sotto i nostri occhi. Non posso credere che si trattasse solo di meri sketches su due pazzi a farsi da spalla come in un duo comico, a cui si aggiunge l'introduzione di una terza figura non meglio identificata a metà spettacolo.
Il mio sforzo di capire continua...
1 comment:
Ma è lo stesso Elling del film del 2001 diretto da Petter Naess? Il film a me era piaciuto tantissimo, ai tempi, ma non so come sia a teatro...Peccato!
Madda
Post a Comment